Il Comitato No Muos riesce ad ottenere un’audizione alla commissione Difesa della Camera dei Deputati e l’intervento più atteso è quello del professore del dipartimento di Energia del Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti. La salute degli abitanti di Niscemi deve venire prima di tutto: questo il concetto alla base di una relazione sul sistema di comunicazione satellitare che gli Usa stanno finendo di installare in Sicilia.
Zucchetti, già membro del pool di esperti al fianco della Comunità montana Valsusa contro la linea Tav Torino-Lione, si è speso anche in favore dei movimenti No Muos e entra in Commissione con Concetta Gualato e Vincenzo Rizzo. Il professore sulla sua pagina Facebook è sicuro: “La relazione sul Muos è a mio modesto parere la miglior cosa che abbia scritto su questo argomento”.
Secondo Zucchetti, i campi elettromagnetici emessi dal 1991 dalle antenne NRTF sul territorio di Niscemi sono troppo alti e unire questi al rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine del Muos (rilevanti per la salute) sarebbe troppo rischioso. Soprattutto se i benefici del Muos saranno per la popolazione siciliana ed italiana “difficilmente distinguibili da zero o trascurabili”. Senza dimenticare che gli effetti dell‘inquinamento del petrolchimico di Gela sul territorio di Niscemi emergono “dallo studio dell’Iss”.
Il professore di Torino fa riferimento alla sentenza del Tar Sicilia del 9 luglio 2013, in cui si parla di “indispensabile presidio del diritto alla saluta della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente fin quando non si sia raggiunta la certezza assoluta della non nocività del sistema Muos”.
Ancora una volta i No Muos provano a convincere il Parlamento a fermare l’installazione del sistema statunitense. Il professor Zucchetti accenna anche ai “rischi derivanti dal trasformare il territorio in un avamposto bellico” e in più “Niscemi in uno dei quattro punti nevralgici sulla Terra dell’intero sistema di comunicazione bellico statunitense”.
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