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venerdì 22 agosto 2014

Forni a MICROONDE: Le conseguenze che non ti aspetti

di M. Torres

Dispositivi innocui e convenienti, oppure sinistri aggeggi in grado di fare danni sia al livello biologico che nutrizionale? Una percentuale crescente di persone ha iniziato a prestare attenzione ai consigli degli esperti in salute olistica e sta adoperandosi per smaltire il proprio forno a microonde per via dei rischi causati dagli alimenti cotti con tale modalità.
Noi umani siamo i soli esseri del pianeta che distruggono il valore nutritivo del loro cibo prima di ingerirlo, e tutto ciò avviene anche mediante l’uso delle microonde.



Le microonde sono una fonte di energia elettromagnetica (una forma di radiazione non ionizzante) generata elettronicamente. Le microonde scatenano una rotazione delle molecole d’acqua all’interno degli alimenti in cui penetrano. Tale rotazione causa un violento attrito tra le molecole ed il risultato è un rapido incremento della temperatura.
I forni a microonde adoperano particelle super-veloci per irradiare letteralmente l’acqua contenuta all’interno degli alimenti e portarla ad ebollizione. Il loro uso, oltre ad essere stato individuato come causa di infertilità maschile, snatura molte proteine ​​essenziali contenute nei cibi, rendendole praticamente indigeribili.

La maggior parte degli animali consuma solo cibo naturale e non trasformato; invece gli esseri umani sono riusciti a trovare il modo di rendere il cibo inutile dal punto di vista nutritivo, prima di ingerirlo. Pensate a tutti gli alimenti preconfezionati e trasformati che acquistiamo e consumiamo ogni anno. Non c’è da meravigliarsi se lo stato della nostra salute sia piuttosto precario.

Le microonde agiscono a livello fisico, biochimico e fisiologico; i loro ioni producono radicali liberi che distruggono i virus ed i batteri ma non le tossine e le micro-tossine. Gli esperti hanno concluso che il cibo cotto al microonde perda tra il 60% e il 90% della sua energia vitale e sia molto più veloce nel disintegrarsi strutturalmente. I nutrienti risultano alterati e possono causare malattie digestive. Inoltre le microonde possono incrementare il numero di cellule cancerose nel sangue, nello stomaco e nell’intestino. La dispersione di radiazioni provocata dalle microonde è un problema serio. Talmente serio che la FDA ha impostato delle severe restrizioni legali in merito alla quantità di dispersione nei dispositivi prodotti dalla industria. Tuttavia, l’unico modo per eliminare del tutto i pericoli connessi alle radiazioni delle microonde è non usare. E’ stato appurato che le radiazioni da microonde siano collegate a cataratta, malformazioni fetali, tumori ed altre gravi patologie.

Proprio per via di tali cause i forni a microonde sono stati banditi in Unione Sovietica nel 1976. Scienziati sovietici hanno scoperto che l’esposizione alle microonde riduca l’assimilazione di alcune vitamine, acceleri sensibilmente la disintegrazione strutturale degli alimenti e susciti lo stress metabolico di alcaloidi, glicosidi e galattosi. Nel 1991 il medico svizzero Hans Ulrich Hertel realizzò uno studio con cui dimostrò che la cottura o il riscaldamento di alimenti al microonde presenti rischi molto maggiori per la salute rispetto agli alimenti cotti in maniera tradizionale. Riscontrò sensibili cali di emoglobina e linfociti.nei soggetti che mangiavano cibi cotti al microonde. Nel 2003 uno studio elaborato dal governo spagnolo in Murcia dimostrò che le verdure e la frutta cotte con microonde perdono ben il 97% delle sostanze che contribuiscono a ridurre l’incidenza delle malattie coronariche.

Nel libro Effetti sulla Salute delle Radiazioni a Microonde – Forni a Microonde la dott. Lita Lee asserisce che le radiazioni elettromagnetiche prodotte dai forni a microonde danneggino i cibi e convertano i relativi elementi in pericolosi prodotti organo-tossici e cancerogeni.
In uno studio comparativo tra le pietanze preparate tradizionalmente e quelle cotte nel forno a microonde, edito dalle edizioni Raum & Zelt nel 1992, si afferma: ”Le microonde prodotte artificialmente, incluse quelle dei forni, causano in un solo secondo oltre un miliardo di forzate inversioni di polarità di ogni molecola contenuta degli alimenti colpiti. Tutto ciò rende inevitabile la produzione di molecole innaturali. Negli aminoacidi si riscontrano mutazioni degli isomeri ed una trasformazione in forme tossiche.” Non esistono atomi, molecole o cellule di ogni sistema organico in grado di sopportare una simile potenza distruttiva, anche nella gamma a bassa energia dei milliwatt. Le microonde distruggono rapidamente le delicate molecole di vitamine e fito-nutrienti naturalmente presenti negli alimenti. Uno studio ha dimostrato che il forno a microonde distrugga fino al 97% del contenuto nutritivo delle verdure (vitamine e altri nutrienti a base vegetale utili nella prevenzione delle malattie e nella stimolazione delle funzioni immunitarie). Il dottor Hertel è stato il primo scienziato a concepire e realizzare uno studio clinico di qualità sugli effetti che i nutrienti scaldati con le microonde producono sul sangue e nella fisiologia del corpo umano. Il suo piccolo ma ben controllato studio ha dimostrato la forza degenerativa prodotta nei forni a microonde con la conseguente trasformazione degli alimenti. La conclusione scientifica ha dimostrato che la cottura con le microonde modifichi i nutrienti nel cibo, e che ciò comporti una serie di mutamenti nel sangue dei soggetti esaminati, situazione potenzialmente in grado di causare deterioramenti nell’organismo umano. Lo studio di Hertel è stato realizzato in collaborazione con il dott. Bernard H. Blanc dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia e l’Istituto Universitario di Biochimica.


12 Effetti Causati dalle Microonde.


  1. Frattura del “campo di energia vitale” in coloro che sono esposti ai forni a microonde in funzione, con effetti collaterali di durata crescente sul campo energetico umano;
  2. Degenerazione dei paralleli di tensione cellulare durante l’utilizzo dell’apparecchio, specialmente nelle aree sanguigni e linfatici;
  3. Degenerazione e destabilizzazione delle potenzialità energetiche alimentari nei processi del metabolismo umano;
  4. Potenziale degenerazione e destabilizzazione delle membrane cellulari durante il trasferimento catabolico dal processo digestivo al siero sanguigno;
  5. Degenerazione degli impulsi nervosi elettrici nella parte anteriore del cervello in cui risiedono le maggiori funzioni del pensiero;
  6. Degenerazione dei circuiti elettrici nervosi e perdita di campo dell’energia simmetrica nei neuroplessi [centri nervosi] sia nella parte anteriore che in quella posteriore del sistema nervoso centrale;
  7. Perdita di equilibrio delle forze bioelettriche all’interno del sistema di attivazione reticolare ascendente [il sistema che controlla la funzione della coscienza];
  8. Crescente perdita a lungo termine delle energie vitali all’interno di esseri umani, animali e piante che si trovavano all’interno di un raggio di 500 metri delle attrezzature operative;
  9. Effetti residui di lunga durata di ”depositi” magnetici sono stati localizzati nel sistema nervoso ed in quello linfatico;
  10. Destabilizzazione e interruzione nella produzione di ormoni e nel mantenimento dell’equilibrio ormonale in maschi e femmine;
  11. Livelli nettamente più elevati di disturbo delle onde cerebrali in alpha, theta, delta;
  12. Come conseguenza del suddetto disturbo sono stati notati effetti psichici negativi,tra cui riduzione della memoria e della capacità di concentrazione, soppressione della soglia emotiva, decelerazione di processi intellettivi, e interruzioni del sonno, in una percentuale maggiore rispetto ad individui non sottoposti continuativamente agli effetti di campo emissivo di apparecchi a microonde, che siano per fini di cottura o di trasmissione dati (v. correlati).



Quanto più si usa il forno a microonde, tanto peggiore diventa lo stato nutrizionale, e più elevate diventano le possibilità di contrarre patologie che indurranno ad assumere farmaci, i quali – naturalmente – creeranno altri squilibri, avviando così una pericolosa spirale discendente.
Di tutte le sostanze naturali – che sono polari – l’ossigeno delle molecole d’acqua è quella che reagisce più sensibilmente. E’ in questo modo che viene generato il calore per la cottura a microonde. Le radiazioni colpiscono con violenza le molecole d’acqua producendo un attrito. 


La struttura ne risulta lacerata, e le molecole vengono deformate attraverso la forza, denominata isomeria strutturale, risultando così compromesse in termini di qualità. Il procedimento è opposto al riscaldamento dei cibi convenzionale in cui il trasferimento del calore avviene dall’esterno all’interno di una pietanza. La cottura con microonde inizia all’interno delle cellule e molecole in cui è presente acqua e dove l’energia viene trasformata in calore mediante attrito. Quanto segue è la sintesi dei riscontri ottenuti da una serie di ricerche russe pubblicate dalla Atlantis Raising Educational Center di Portland, Oregon: Le carni cotte a microonde sviluppano d-Nitrosodienthanolamines, noto cancerogeno.
Nel latte e cereali cotti a microonde avviene la conversione di alcuni aminoacidi in sostanze cancerogene. La frutta scongelata al microonde converte le su frazioni glucoside e galattoside in sostanze cancerogene.

L’esposizione di versure crude, cotte o surgelate alle microonde provoca la conversione di alcaloidi vegetali in sostanze cancerogene, tra cui radicali liberi, in particolare in ortaggi a radici. I ricercatori russi hanno poi riscontrato una netta accelerazione del degrado strutturale dei cibi che porta ad un valore nutrizionale abbattuto dal 60 al 90% in tutti gli alimenti testati.

Tra i cambiamenti osservati si registrano lo scadimento della bio-disponibilità delle vitamine del complesso B, C, E, minerali essenziali e fattori lipotropi in tutti gli alimenti testati, e vari tipi elementi danneggiati in molte sostanze vegetali, ad esempio alcaloidi, glucosidi, galattosidi e nitrilosidi. Secondo il Dr. Lee si riscontrano cambiamenti ematochimici tra i consumatori di alimenti scaldati al microonde. Tali sintomi possono essere facilmente causati dalle cause riportate di seguito:

  • Disturbi linfatici, con conseguente diminuzione della capacità di prevenire alcuni tipi di tumori.
  • Incremento del tasso di formazione di cellula cancerosa nel sangue.
  • Maggiori probabilità di tumori allo stomaco ed intestino.
  • Tassi più elevati di disturbi digestivi e degenerazione dell’apparato d’evacuazione.
  • Decremento delle qualità nutritive dei cibi, tra cui: diminuzione della biodisponibilità [capacità del corpo di utilizzare il nutrimento] di vitamine del complesso B, C, E, minerali essenziali e lipotropi in tutti gli alimenti; perdita del 60-90% del contenuto del campo energetico vitale di tutti gli alimenti testati; riduzione del comportamento metabolico e della efficienza nel processo di integrazione degli alcaloidi [elementi a base di azoto organico], glucosidi, galattosidi e nitrilosidi; distruzione del valore nutritivo delle nucleoproteine ​​nella carne; marcata accelerazione della disintegrazione strutturale di tutti gli alimenti.
Come riscaldare il cibo in modo sano.

In realtà di tratta di un’espressione impropria, dal momento che – escludendo forse la disidratazione – non esiste alcun modo di riscaldare il cibo e mantenere intatto il suo valore strutturale e nutrizionale. Tuttavia un blando riscaldamento in una padella di ferro su un fornello è una alternativa decisamente più sana rispetto al bombardamento delle sue molecole mediante microonde. Insomma il vecchio sistema che usavano i nostri nonni. Sforzarsi di inserire nella dieta almeno un 50% di cibi crudi sarebbe un enorme passo nella giusta direzione. Mia madre diceva che se il cibo proviene da un pacchetto o deve essere riscaldato per essere mangiato, c’è un’ottima possibilità che sia a basso contenuto nutritivo. In linea di massima aveva ragione, ed è un consiglio da tenere a mente quando ci si avventura nei corridoi di un supermercato.
Traduzione di Anticorpi.info
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mercoledì 2 luglio 2014

Le CREME SOLARI proteggono dai TUMORI della PELLE?


di P. Fassa
Traduzione di Anticorpi.info

Iniziamo col dire che non esiste alcuna prova reale che le creme solari siano effettivamente in grado di prevenire la maggior parte dei tumori della pelle. Eppure probabilmente il vostro dermatologo vi avrà consigliato di spalmarvi addosso una crema tossica, per fare prevenzione. Per caso il vostro dermatologo vi ha anche detto che studi medico-statistici (v. fonti) hanno indicato che le persone che spendono maggior tempo all’aperto hanno il minor rischio di sviluppare un melanoma? Chi svolge un lavoro d’ufficio ha più probabilità di contrarre un melanoma rispetto ad agricoltori, operai edili e persino bagnini! Sulla base di tali studi si è riscontrato che i tassi di melanoma sono più elevati in Minnesota che in Arizona; più elevati in Norvegia che nel sud della Francia. Altro dato non molto pubblicizzato: il melanoma si sviluppa spesso in parti anatomiche poco esposte al sole, comprese le piante dei piedi, i genitali, le cavità nasali e orali, e la pelle sotto le unghie.

L’evidenza indica che coloro che trascorrono più tempo al sole senza scottarsi corrono un rischio inferiore di contrarre un melanoma rispetto a coloro che trascorrono poco tempo al sole. Nei Paesi in cui la protezione solare è più diffusa ed utilizzata in misura maggiore – ad esempio gli Stati Uniti – si riscontrano tassi di diffusione del cancro della pelle maggiori rispetto alla media. La dott. Marianne Berwick dello Sloan-Kettering Cancer Center ha condotto una ricerca sulle connessioni tra cancro e  filtri solari. Ecco le sue conclusioni: ”Non esistono prove che l’uso di creme solari a qualsiasi età offra una reale protezione contro il melanoma maligno.”  

venerdì 16 maggio 2014

Il comitato NO MUOS alla CAMERA “In gioco la salute di Niscemi”

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Il Comitato No Muos riesce ad ottenere un’audizione alla commissione Difesa della Camera dei Deputati e l’intervento più atteso è quello del professore del dipartimento di Energia del Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti. La salute degli abitanti di Niscemi deve venire prima di tutto: questo il concetto alla base di una relazione sul sistema di comunicazione satellitare che gli Usa stanno finendo di installare in Sicilia.
Zucchetti, già membro del pool di esperti al fianco della Comunità montana Valsusa contro la linea Tav Torino-Lione, si è speso anche in favore dei movimenti No Muos e entra in Commissione con Concetta Gualato e Vincenzo Rizzo. Il professore sulla sua pagina Facebook è sicuro: “La relazione sul Muos è a mio modesto parere la miglior cosa che abbia scritto su questo argomento”.
Secondo Zucchetti, i campi elettromagnetici emessi dal 1991 dalle antenne NRTF sul territorio di Niscemi sono troppo alti e unire questi al rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine del Muos (rilevanti per la salute) sarebbe troppo rischioso. Soprattutto se i benefici del Muos saranno per la popolazione siciliana ed italiana “difficilmente distinguibili da zero o trascurabili”. Senza dimenticare che gli effetti dell‘inquinamento del petrolchimico di Gela sul territorio di Niscemi emergono “dallo studio dell’Iss”.
Il professore di Torino fa riferimento alla sentenza del Tar Sicilia del 9 luglio 2013, in cui si parla di “indispensabile presidio del diritto alla saluta della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente fin quando non si sia raggiunta la certezza assoluta della non nocività del sistema Muos”.
Ancora una volta i No Muos provano a convincere il Parlamento a fermare l’installazione del sistema statunitense. Il professor Zucchetti accenna anche ai “rischi derivanti dal trasformare il territorio in un avamposto bellico” e in più “Niscemi in uno dei quattro punti nevralgici sulla Terra dell’intero sistema di comunicazione bellico statunitense”.


venerdì 18 aprile 2014

SCORIE NUCLEARI in Italia: le pattumiere radioattive sul nostro territorio

Quanti sono i depositi di scorie nucleari radioattive presenti sul nostro territorio? Vi sembrerà strano ma rispondere a questa domanda è abbastanza semplice: basta sapere che per smantellare e mettere in sicurezza le centrali nucleari italiani e i rifiuti radioattivi che hanno prodotto è stata creata una società pubblica, la Sogin. Se andate sul suo sito, potete trovare nella colonna di destra della homepage una cartina dell’Italia che mostra in un batter d’occhio la situazione.


Ci sono otto siti nucleari conosciuti, più il Cisam (ovvero Centro interforze sviluppo applicazioni militari) di San Piero a Grado in provincia di Pisa, di cui si sa solo che dispone di un reattore nucleare di ricerca. Tre di questi luoghi si trovano in Piemonte – la centrale di Trino Vercellese, e gli impianti di trattamento di Saluggia e Bosco Marengo -, due sono nel Lazio – l’impianto di Casaccia e la centrale di Latina -, e i tre restanti sono dislocati in Emilia Romagna – centrale di Caorso -, Campania – centrale di Garigliano – e Basilicata – impianto di Rotondella.

venerdì 11 aprile 2014

Allarme TAC e Panoramiche: il PERICOLO TUMORI è più alto di quanto si pensa

La Tomografia Computerizzata (TC o TACpuò innescare il cancro in uno su 80 pazienti, lo sostiene un nuovo studio.
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Un tale livello di rischio è di gran lunga superiore a quello di 1 su 1.000 che sono generalmente citati e utilizzati in altri studi.
Se i risultati sono veri, potrebbe significare che le TC causano migliaia di casi in più di cancro rispetto a quanto ipotizzato dalle precedenti stime.
 La TC, fa un uso di maggiori raggi X rispetto alla tradizionale radiografia, ciò per costruire dettagli in 3D delle immagini di organi interni, vasi sanguigni, ossa o tumori. 
Tutti i raggi X sono associati con un rischio aumentato di cancro Slim, ma la nuova ricerca indica che possono essere più pericolosi di quanto si pensasse.
I risultati dello studio americano pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine ha mostrato pure che le dosi di radiazioni TC erano generalmente più elevati rispetto a quelle solitamente riportate.

DOSSIER mammografia: ecco quali sono i rischi!

Perché alle donne si parla soltanto dei benefici dello screening mammografico e non degli eventuali effetti nocivi?
Ho visto abbastanza donne morire di cancro al seno e quindi so benissimo che si tratta di una malattia terribile e capisco le motivazioni che spingono a tentare di promuovere la diagnosi precoce e il trattamento curativo.  Ma l'aspetto imperdonabile degli opuscoli è che, nonostante le proteste e le promesse di miglioramento, essi mettono in rilievo soltanto i benefici dello screening mammografico senza menzionare i possibili danni.
Il loro tono rassicurante trasmette la chiara aspettativa che qualsiasi donna razionale e socialmente responsabile accetterà l'invito.
Dovrebbe essere preoccupazione di tutti (non solo delle donne) il fatto che la decisione di sottoporsi ad un esame di screening mammografico trovi la base su informazioni non facilmente accessibili (1).
Il 68 per cento delle donne (BMJ 2006; 332: 538) crede che lo screening addirittura riduca il rischio di avere un tumore del seno (mentre la formazione di un cancro è un evento che non si può prevenire con un esame) e non è al corrente degli aspetti negativi!

sabato 22 marzo 2014

CELLULARI e TUMORI: un'associazione fa causa al governo


L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha presentato un esposto - primo del genere in Italia - al Tribunale amministrativo del Lazio perché ordini al Ministero della Salute e al Governo di effettuare una immediata campagna di informazione pubblica su scala nazionale sui rischi dell'insorgenza di tumori per l'utilizzo dei telefono cellulare e sulle modalità da attuare per annullare o ridurre l'esposizione.



Secondo quanto riferisce l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro utilizzare il telefono cellulare per 1.640 ore (l’uso medio nell’arco di dieci anni) aumenta del 40% il rischio di tumore al cervello.