sabato 22 marzo 2014

CELLULARI e TUMORI: un'associazione fa causa al governo


L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha presentato un esposto - primo del genere in Italia - al Tribunale amministrativo del Lazio perché ordini al Ministero della Salute e al Governo di effettuare una immediata campagna di informazione pubblica su scala nazionale sui rischi dell'insorgenza di tumori per l'utilizzo dei telefono cellulare e sulle modalità da attuare per annullare o ridurre l'esposizione.



Secondo quanto riferisce l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro utilizzare il telefono cellulare per 1.640 ore (l’uso medio nell’arco di dieci anni) aumenta del 40% il rischio di tumore al cervello.

La causa è stata lanciata dall'associazione Apple (Prevenzione e lotta all'elettrosmog) e da Innocente Marcolini, dirigente d'azienda bresciano che ha vinto nel 2012 una causa in Cassazione contro l'Inail ottenendo che fosse stabilito il nesso di causa tra uso del telefono cellulare e il tumore alla testa che lo aveva colpito. L'uomo ribadisce che è fondamentale che “si sappia che esiste un legame tra l’uso dei cellulari e il tumore al cervello.

Molte persone non sanno quale rischio corrono parlando al cellulare senza auricolare, oppure tenendolo infilato nella tasca dei pantaloni”.La causa e' stata predisposta dagli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Bertone e Chiara Ghibaudo, dello studio legale Ambrosio e Commodo di Torino. I ricorrenti chiedono che si applichi il principio di precauzione (art. 191 del Trattato sull'Unione Europea) e che, anche in assenza di certezze definitive sul legame causale, ordini in via d'urgenza al Governo di fare un'attività di informazione a fini precauzionali. Il ricorso al Tar è stato notificato ai Ministeri della salute, dell'ambiente, dello sviluppo economico e al Miur.

Secondo uno degli avvocati che hanno presentato il ricorso, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha divulgato nel 2011 le informazioni circa la possibilità che le radiazioni emesse dai cellulari possono costituire un possibile agente cancerogeno per gli esseri umani. Nonostante questo, secondo il legale, il Governo non ha mai messo a punto un’adeguata campagna di prevenzione.
Stefano Bertone ha fatto presente di aver scritto al ministero, invitandolo a predisporre una campagna pubblicitaria apposita, ricevendo come risposta il fatto che si sarebbe agito nei limiti delle risorse. In effetti l’Organizzazione Mondiale della Sanità, proprio nel 2011, ha messo a punto un comunicato con il quale annunciava delle misure di protezione per evitare rischi. Tra queste, la possibilità di tenere il telefono lontano dalla testa, utilizzando quando possibile l’auricolare o il vivavoce.

I dati sono preoccupanti. Sono raddoppiati i rischi di insorgenza di neurinomi acustici in chi utilizza il cellulare da circa 10 anni per un periodo dai 16 ai 32 minuti ogni giorno. L’utilizzo del cellulare per più tempo è, in effetti, una questione sulla quale puntano le compagnie telefoniche nel predisporre le varie offerte. Per questo motivo nel ricorso viene chiesto anche di vietare la diffusione di offerte che riguardano la possibilità di parlare per minuti illimitati.


Tratto da informasalus.it
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