sabato 13 dicembre 2014

La nostra SALUTE: BENE PREZIOSO o BUSINESS MULTIMILIARDARIO?

"Il medico prescrive un farmaco di cui sa poco o nulla, per una malattia di cui sa ancora meno, per un Uomo che non conosce affatto".
Il mercato ha le sue molteplici forme di espressione, tra queste ce ne sono alcune che sono tra le più remunerative e potenti perché soddisfano un bisogno primario, quello della salute.  Eh sì, la salute è un bene umano ma è sempre di più un business, anzi, non è la salute ad esserlo, ma la malattia, meglio se è cronica.

Purtroppo la medicina tradizionale di rito ortodosso e la ricerca scientifica ad essa collegata, che dovrebbe essere lo strumento per cercare le cause dei malesseri umani per eliminarli, sono interamente in mano alle multinazionali del farmaco che sono le uniche a disporre di risorse economiche necessarie per finanziare scienziati, biologi molecolari e ricercatori in campo medico. Ma se a finanziare la ricerca sono gli stessi che vendono i prodotti che dovrebbero risolvere la malattia, qualcosa non torna.
Se si trova la soluzione al problema, chi comprerà più la pillola e come si arricchirebbero le case farmaceutiche?
Così qualunque medico a cui chiederete le cause di una malattia, soprattutto cronica, vi risponderà che le cause non si conoscono, che guarire non si può, ma che grazie alle medicine si può vivere a lungo.

I medici – anche i più illuminati – i primari, i professori sono tutti formati nei sontuosi convegni internazionali delle multinazionali farmaceutiche, che dovrebbero avere come obiettivo gli approfondimenti sulle patologie, ma finiscono poi con dispensare i “protocolli” di cura che ovviamente prevedono l’impiego dei farmaci da loro prodotti.

venerdì 28 novembre 2014

Niente più carie e otturazioni: ora i denti si riparano da soli

Scienziati britannici hanno sviluppato un sistema per invertire il processo di degrado dello smalto dentale, stimolando il processo di rimineralizzazione del dente che così guarisce senza la necessità di trapani, aghi o amalgama


Le dolorose e temute sedute dal dentista potrebbero presto essere un ricordo. Grazie infatti a un team di scienziati britannici è stato sviluppato un nuovo metodo che promuove la rimineralizzazione e la ricostruzione dello smalto del dente, che così guarisce senza la necessità di trapani, aghi o otturazioni.

La perdita dei minerali che compongono lo smalto rende i denti più facilmente attaccabili dagli acidi prodotti dai batteri, che poi possono causare la carie. Ma se questo processo potesse essere invertito, anziché dover ricorrere al dentista per un’otturazione o peggio un’estrazione, potremo sederci più tranquilli sulla poltrona perché sappiamo che non dovremo subire una trapanazione o altro, ma solo un intervento senza dolore che farà tornare come nuovi i nostri denti.
Questa la promessa degli scienziati del King’s College di Londra, i quali hanno creato per Reminova Ltd un nuovo dispositivo che inverte elettricamente il processo di degrado minerale.

martedì 25 novembre 2014

SCOPERTA SHOCK: le SEGNALAZIONI DEI MEDICI su REAZIONI AVVERSE dei FARMACI fatte dopo ANNI!

Molti medici hanno ritenuto di inviare solo dopo molto tempo, parliamo di anni, la compilazione delle schede di farmacovigilanza.


Sembrerebbe uno scherzo andato in onda su candid camera, ma la realtà a volte non solo è più fantasiosa, ma anche più crudele di qualsiasi sceneggiatura inedita. 
Sul sito dell’AIFA, lo scorso 13 novembre 2014 appare un comunicato di per sè molto semplice, dove vengono richiamati i medici a fare il proprio dovere nel segnalare tempestivamente le reazioni avverse dovute ai farmaci che prescrivono ai propri pazienti e la nota appare così:

“Richiamo alla segnalazione tempestiva da parte dei segnalatori. E’ stato recentemente riscontrato nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) un numero cospicuo di segnalazioni con una data di insorgenza della reazione di parecchi anni precedente alla data di compilazione della scheda stessa. 
La segnalazione spontanea di sospette reazioni avverse costituisce un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, in quanto consente di rilevare potenziali segnali di sicurezza relativi all’uso dei medicinali. Tale strumento è tanto più efficace quanto più è adoperato nei corretti tempi e modi. 
A tal proposito, si richiamano i segnalatori al rispetto dell’Art. 132 “Obblighi a carico delle strutture e degli operatori sanitari e successivi adempimenti dell'AIFA” del D.Lgs. 219/06 che recita: "I medici e gli altri operatori sanitari devono trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l'apposita scheda, tempestivamente, al responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza. [omissis]".

Affinché le segnalazioni di reazioni avversa mantengano la loro utilità come strumento di tutela della salute pubblica tramite la precoce individuazione dei segnali di sicurezza è essenziale che esse siano compilate e inviata non appena chi segnala viene a conoscenza della reazione avversa. Inoltre, segnalazioni inviate con anni di ritardo rendono molto difficile l’acquisizione di eventuali informazioni mancanti o l’esecuzione del follow-up.”

venerdì 21 novembre 2014

VetiGel: Il cerotto del futuro che curerà le ferite istantaneamente

Cerotto

martedì 18 novembre 2014

FANS rischiosi per cardiopatici, anziani e non solo? Oggi è possibile una nuova SOLUZIONE SENZA FARMACI...

Il 35% delle italiane, più di una su 3, soffre di dolore cronico. Una sofferenza di intensità medio-elevata che nella metà dei casi colpisce testa, ossa, muscoli e articolazioni, e che compromette umore, sonno e intimità di coppia. Per cercare soluzioni il 60% si rivolge al medico (nel 51% dei casi a quello di famiglia, nel 49% allo specialista) e 4 su 5 assumono farmaci, soprattutto antinfiammatori non steroidei (i Fans, nel 64% dei casi), per controllare il male cronico come pure gli episodi acuti. Ma il 59% delle pazienti non è soddisfatto della terapia e 2 su 5 sono preoccupate per i possibili effetti collaterali. 

Questa la fotografia scattata dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), intervistando un campione di 1.000 donne italiane dai 35 ai 98 anni.
I risultati emersi dall'indagine, condotta con il sostegno del Centro studi Mundipharma e presentata oggi a Milano, confermano i dati epidemiologici secondo cui molte delle patologie causa di dolore cronico sono malattie 'in rosa'. Onda ha quindi deciso di coinvolgere gli ospedali a misura di donna, premiati con i bollini rosa, nel progetto Cardiopain.

L'obiettivo dell'iniziativa è "migliorare la gestione del dolore attraverso una corretta formazione degli operatori sanitari e una loro maggiore consapevolezza circa l'importanza di prescrivere terapie appropriate, nel rispetto anche delle indicazioni e note Aifa".

lunedì 17 novembre 2014

Solid Rain: Acqua in polvere come soluzione alla siccità!

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SI CHIAMA SOLID RAIN, ARRIVA DAL MESSICO ED E’ ACQUA IN POLVERE anche se a prima vista assomiglia allo zucchero. 
L’idea dell’ingegnere chimico Sergio Rico è un rimedio contro la siccità che potrebbe rivoluzionare la vita dei contadini di tutto il mondo. Ci sono aree del mondo in cui il cibo scarseggia, la popolazione soffre per fame e l’economia agricola è spesso bloccata. Colpa delle rare piogge, dei periodi di clima troppo secco, dei terreni aridi. Ma alla carestia può esserci un rimedio, è questa l’idea dell’ingegnere chimico Sergio Rico, inventore del rivoluzionario prodotto Solid Rain per migliorare la siccità delle campagne messicane. È una polvere che assomiglia allo zucchero. Non è dannosa per l’ambiente, minimizza i tempi di lavoro, incrementa la resa, fa risparmiare tempo e…acqua. Si acquista per 25 dollari a libbra e permette la crescita delle piante anche in assenza di pioggia, trasformando la vita degli agricoltori, ma non solo. 
Ispiratosi ai pannolini per neonati, che assorbono grandi quantità di liquido in uno spazio limitato, la mente ingegneristica di Sergio Rico ha sviluppato un polimero assorbente a base di potassio che assorbe acqua fino a 500 volte la sua quantità originale. Soltanto 10 grammi di prodotto assorbono un litro di acqua e si trasformano in un gel denso e trasparente da utilizzare nella coltivazione.

sabato 15 novembre 2014

Le ALTERNATIVE NATURALI al CORTISONE

L’uso di farmaci cortisonici è legato al loro potere antinfiammatorio, utile in molte condizioni patologiche, dalle malattie dell’apparato respiratorio alle allergie, passando per le infiammazioni di vario tipo, ma esistono alternative naturali al cortisone? 


La risposta è affermativa anche se occorre tener conto delle specifiche reazioni che ogni singolo individuo può sviluppare in una condizione patologica e valutare accuratamente il rimedio appropriato in base allo stile di vita e alle caratteristiche costituzionali in modo da agire direttamente sulla causa dei disturbi.
Esistono comunque numerose piante dai principi attivi che producono sull’organismo umano colpito da malattie infiammatorie lo stesso effetto del cortisone, con una notevole azione antinfiammatoria; utili dunque nella cura di alcune patologie. L’uso di queste piante alternative naturali al farmaco non hanno i noti effetti collaterali che emergono con il cortisone, quali aumento di peso, irritabilità, ipertensione, maggiore rischio di diabete e osteoporosi, eventuale comparsa di ulcere gastriche. Possono così essere usate per diverso tempo grazie alla loro sicurezza e tollerabilità.

SANGUE: il prelievo del futuro con le vene fluorescenti

Sangue: il prelievo del futuro con le vene fluorescenti

Vi siete mai chiesti come mai odiate tanto le analisi del sangue? 
Perchè tremate alla vista dell’ago, perchè qualcuno addirittura sviene pur di non vederlo? 
In fondo è un pizzico, meno doloroso di un pizzicotto, ma ci fa molta paura perchè la maggior parte di medici e infermieri manca la vena. Non tutti, per carità, ci sono quelli molto bravi in grado di sentire una vena al tatto, anche nei bambini… ma sono tanti quelli che vanno alla cieca e bucano due o tre volte. O peggio, bucano e cercano la vena dopo!
Se il vostro terrore è proprio questo rilassatevi, perché dall’Australia arriva la novità che risolverà tutte le angosce legate al buco. La Croce Rossa locale sta infatti sperimentando per prima la nuova tecnica fluorescente per individuare la vena senza bisogno di drammatici tentativi. 

Nelle vene l’emoglobina è deossigenata e questo fa sì che reagisca molto meglio alla luce infrarossa, rimandandola indietro sotto forma di immagine. Illuminando la pelle con gli infrarossi, quindi, si disegnerà davanti agli occhi del medico la mappa completa delle vene, rendendogli più facile “centrarle” con l’ago.
La Croce Rossa australiana sta testando il nuovo metodo su 900 donatori di sangue, di cui almeno 300 alla loro prima esperienza. Lo scopo è quello di incoraggiare i donatori giovani e se la prima donazione avviene senza intoppi, senza traumi nè dolori, essi torneranno a farla senza dubbio. Ma questo test servirà anche alla scienza per capire la validità della luce infrarossa per questo specifico scopo, il rapporto funzionalità/costi/tempo e i vantaggi o svantaggi eventuali. 
Sicuramente trovare la vena al primo colpo sarà un sollievo anche per medici e infermieri, e per gli allievi di Medicina, che non godono nel vedere i loro pazienti soffrire e perdere la fiducia che hanno nel loro mestiere.

Fonte
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giovedì 23 ottobre 2014

APPELLO: ”Diamo un nome alla malattia di Claudia”

Quello che è certo è che si tratta di una malattia neurodegenerativa. Ma non è la sindrome di Duchenne, nè la SLA e nessun medico riesce a darle un nome specifico. 

Questa è la storia di Claudia, una ragazzina pugliese di 15 anni di cui già alcuni mesi fa si era occupato il quotidiano La Repubblica e su cui la trasmissione ‘Le Iene’ ha deciso di ritornare con un ampio servizio televisivo.



Un servizio che ha dato coraggio a tutti i social di pubblicare la sua storia con tanto di video (anche in inglese) nella speranza che il maggior numero possibile di condivisioni possa far sì che dal silenzio emerga un medico capace di dare un nome al male che ha costretto Claudia su una sedia a rotelle. Oppure che si facciano vive persone con la stessa malattia.
Tutto quello che c'è da sapere…
Ricostruiamo la storia di Claudia. La sua malattia si manifesta all’improvviso a soli 5 anni di età con vomito,stanchezzaperdita di equilibriocadute improvvise.
Dopo 2 anni il vomito scompare ma le cadute diventano sempre più frequenti, la stanchezza non l’abbandona, l’indebolimento muscolare si fa progressivo e si presenta un dolore fisso all’ombelico. Nonostante questo, nonostante la crescita rallenti, Claudia cammina da sola fino ai 13 anni quando, nel giugno del 2013, viene colpita da una grave crisi respiratoria. Viene operata e le viene estratto un blocco di muco dai polmoni, grande come una mela, che le bloccava le vie respiratorie anche se fino ad allora non aveva mai manifestato problemi respiratori.
Dopo questo episodio e il ricovero in rianimazione per due mesi, il suo corpo cede del tutto: Claudia non riesce ad alzarsi e non cammina più, sebbene muova sia le braccia che le gambe. È in carrozzina e convive con la tracheotomia che le consente di respirare. Eppure con gioia ogni giorno va a scuola.
La sua dieta prevede carnepastaverdure ma se mangia latte e derivati del latte sta male e si indebolisce ulteriormente anche se dai test non risulta allergica. Oggi Claudia ha 15 anni e la sua malattia continua ad essere un rompicapo.
Le Iene hanno attivato una casella di posta per chi potesse darle una mano: info@helpclaudia.com
Guardate tutti e condividete il video se vi va di collaborare


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giovedì 16 ottobre 2014

Quello che non sai sulle CASTAGNE!

E’ arrivato l’autunno, le temperature iniziano diventare frizzanti e con l’autunno il frutto più atteso: le castagne, il frutto più dolce di questa stagione!


Le castagne sono uno dei pochi frutti ancora spontanei al giorno d’oggi, legata alla stagionalità dei nostri boschi e dovremmo per questo motivo approfittarne.
In passato le castagne, sono sempre state considerate preziosissime, tanto da essere un cibo che avrebbe sfamato i più per buona parte della stagione.
Oggi ovviamente abbiamo di tutto nella dispensa.. ma dovremmo mantenere questa tradizione e sfruttare il momento della raccolta: è un appuntamento vivace, divertente, con un pizzico quasi magico e molto popolare, un gesto semplice che racchiude tutta la ricchezza di una tradizione tramandata. 
La castagne, a guardarci bene, dovrebbe essere considerata appartenente alla categoria dei farinacei, in quanto sostitutiva di una portata principale, di pasta e pane, è un errore mangiare castagne a fine pasto o a merenda, è decisamente calorica e rischierebbe di fermentare troppo a stomaco pieno insieme al resto del mangiato.

sabato 4 ottobre 2014

LA MENTA: scoperta naturale per combattere l'OBESITA'

LA MENTA - Una pianta dai 1000 benefici
Per dimagrire basta il mentolo, o meglio, la sensazione di freddo provocata dal principio attivo contenuto nell’olio essenziale di menta: sembra proprio che l’azione rinfrescate sia in grado di bruciare i grassi in eccesso, ma come? 

La facoltà di Medicina dell’Università di Padova, coordinata da Marco Rossato della Clinica Medica 3, ha svolto una ricerca che è stata recentemente pubblicata sulla rivista inglese “Molecular and Cellular Endocrinology” che dimostra proprio le proprietà benefiche del mentolo. Sembra infatti che sia in grado di indurre una trasformazione del tessuto adiposo bianco in un tessuto adiposo simile al tessuto adiposo bruno, conosciuto per la proprietà di bruciare i grassi producendo calore. 
Che differenza c’è tra i due tessuti? 
Il primo è un semplice accumulo di grassi, mentre il tessuto bruno attiva lo smaltimento dei grassi contenuti nel tessuto adiposo bianco trasformandoli in calore da utilizzare per energia e attività cellulari. Non è una novità che il mentolo sia utilizzato sin dall’antichità anche per scopi medici: qualche goccia di soluzione alcolica di mentolo allevia i disturbi bronchiali e le congestioni nasali ma può anche essere utilizzato come sedativo per la tosse grassa se infuso in acqua calda. L’azione rinfrescante del mentolo è utile anche per combattere i dolori se applicato a contatto con la pelle, attenuando la sensibilità della zona sulla quale è applicato.
http://ilfattaccio.orgLa ricerca padovana arriva dopo uno studio dal Maastricht University Medical Center che dimostra come il freddo sia in grado di stimolare il metabolismo mantenendolo attivo. Che le basse temperature e l’azione refrigerante siano la nuova frontiera per combattere i disturbi dell’alimentazione? ”Noto a tutti per la capacità di evocare una sensazione di freddo una volta a contatto con cute e mucose. Questa sostanza di derivazione vegetale e nota da migliaia di anni, stimola le cellule del tessuto adiposo bianco a consumare i grassi producendo calore. Il mentolo è utilizzato diffusamente nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica e sembra privo di effetti collaterali nell’uomo e rappresenta pertanto una possibile nuova strategia per la cura dell’obesità“, spiega Rossato. 

Fino ad oggi curare l’obesità significava cambiare il regime alimentare e ridurre l’apporto di calorie abbinando alla dieta un efficace esercizio fisico, ma il mentolo potrebbe rivelarsi una scoperta rivoluzionaria e soprattutto naturale per combattere l’obesità.
Fonte

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OLIO DI COCCO: le qualità benefiche e gli innumerevoli usi

Per millenni l'olio di cocco è stato utilizzato come prodotto dietetico e cosmetico. Si tratta di un potente distruttore di ogni tipo di microbo: virus, batteri, protozoi (molti potenzialmente nocivi). L'olio di cocco è oltretutto un naturale apportatore di grasso di alta qualità, fondamentale per una salute ottimale dell'organismo.
Circa il 50 per cento del grasso contenuto nell'olio di cocco è acido laurico, elemento estremamente raro in natura. L'olio di cocco contiene acido laurico più di qualsiasi altra sostanza sulla Terra.

Il nostro organismo converte l'acido laurico in monolaurin, un monogliceride capace di distruggere i virus lipido rivestiti come HIV, herpes, influenza, morbillo, batteri gram-negativi e protozoi come la Giardia lamblia. Di certo è uno dei motivi che rendono l'olio di cocco così utile in medicina, sia nell'uso esterno che in quello interno.
L'olio di cocco è composto da acidi grassi a catena media (MCFAs) i quali sono facilmente digeribili e le cui membrane cellulari sono facilmente incrociabili. 
Gli MCFAs sono immediatamente convertiti dal fegato in energia, anziché essere immagazzinati sotto forma di grasso. Ecco perché consiglio l'olio di cocco come ideale sostituto dei carboidrati non vegetali.
L'olio di cocco viene assorbito senza fatica dal sistema digestivo e non produce picchi di insulina nel sangue, quindi per ottenere un immediato apporto energetico si può semplicemente ingerire un cucchiaio di olio di cocco, o aggiungerlo al cibo.


Per incrementare la presenza dell'olio di cocco nella propria dieta, si può sostituirlo al dolcificante per il the o il caffè. Dal momento che tra le sue proprietà vi è quella di migliorare l'assorbimento delle vitamine liposolubili, si può assumerne un cucchiaio per rafforzare l'efficacia delle vitamine assunte tramite il cibo o durante un trattamento specifico.

lunedì 15 settembre 2014

POLLINE D'API: l'alimento naturale che fa bene all'organismo


Il polline d'api è un insieme di corpuscoli microscopici contenuti nella antere dei fiori. Essi rappresentano l'elemento fecondante maschile della pianta. Dopo la raccolta effettuata dalle api si presenta come una moltitudine di pallottoline di colore variante dal rosso al viola, al bruno, al giallo di varie gradazioni. Queste "palline" vengono formate dalle api impastando i granuli microscopici di polline con secrezioni salivari e adatte quantità di nettare e miele.


COMPOSIZIONE

Carboidrati semplici e complessi, vitamine (A, Gruppo B quasi completo, C, D, E), fibre, lipidi, proteine ( contiene quasi tutti gli aminoacidi) sali minerali (potassio, ferro, magnesio, zolfo, cloro, fosforo, manganese, calcio, silicio, rame), pigmenti ed enzimi. Gli studi più recenti hanno dimostrato che per la sua composizione si tratta di un alimento completo, tanto che, in teoria, se ci si alimentasse esclusivamente con polline non si rischierebbero malattie da carenze alimentari.

giovedì 11 settembre 2014

I FARMACI: terza causa di MORTE?

I farmaci sono la terza causa di morteSecondo un professore di farmacologia dell’Università di Copenaghen, l’industria farmaceutica nasconde il fatto che farmaci sono la terza causa principale di morte nel mondo.


Ciò che è stato creato per curare, può uccidere? Secondo Peter Gøtzsche, professore di medicina e farmacologia clinica presso l’ Università di Copenaghen sì. E’ possibile, e i farmaci sono la terza causa di morte nel mondo. Nel mirino delle sue indagini ci sono le case farmaceutiche, responsabili secondo Gøtzsche di corrompere il sistema sanitario è nascondere la drammatica verità che i farmaci sono la terza causa di morte al mondo.
Ciò che ti salva la vita, ti uccide. Il farmaco. Già l’etimologia della parola sembra sostenere le tesi dell’esperto. Deriva dal greco PHARMAKON, termine utilizzato indistintamente per indicare sia una medicina che un veleno, e dunque ciò che ti salva ma anche ciò che ti uccide.
Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Center, ha esposto le sue tesi nel libro Farmaci che uccidono e criminalità organizzata, riportato nelle linee principali da 20minutos.es.
Paragona le cause farmaceutiche ha un sistema di criminalità organizzata. Salute e capitalismo non vanno d’accordo. L’interesse per il benessere psico-fisico è sostituito dallalegge del profitto. L’industria farmaceutica ha l’obiettivo di generare maggiori ricavi, non guarire la gente.
Il Dott. Peter Gøtzsche non è nuovo ad aspre critiche verso il mondo della medicina. Fra le sue battaglie, troviamo in primo piano quella contro le mammografie eseguite sistematicamente dopo i 40 anni e che, secondo i suoi studi, sono la causa di due terzi dei casi di cancro al seno. Così come quella contro i farmaci antidepressivi, che “dovrebbero essere proibiti fra giovani e adolescenti” perché, invece che curare, “aumentano il tasso di suicidi dal 2 al 4,5% l’anno”.
Al momento l’industria farmaceutica è il terzo settore dell’economia dopo il traffico di armi e droga, con guadagni in media superiori del 500% rispetto agli altri settori.

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sabato 30 agosto 2014

Via al Muos in Sicilia, una luce lampeggiante ne indica il funzionamento- VIDEO

Tratto da infoagrigento.it

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Ci sono riusciti. Gli uomini della Guerra, quelli che “per amare la pace bisogna armare la pace”, sono finalmente riusciti ad accontentare gli americani. E così, attraverso una lucina lampeggiante, il Muos comunica all’esterno di essere già in funzione. Battezzato per migliorare tutti i collegamenti bellici della Marina Militare Statunitense, unico proprietario dell’intera base militare di Niscemi situata all’interno di una riserva naturale protetta (Sic), l’EcoMuostro sarà adesso punto di riferimento di quei droni fabbricati per andare ad esportare democrazia in Medio Oriente a suon di bombe. Lì, in quei posti tanto odiati dalla Fallaci, dove il terrorismo viene spesso finanziato per giustificare un imperialismo mascherato per “interventismo umanitario”.

venerdì 22 agosto 2014

Forni a MICROONDE: Le conseguenze che non ti aspetti

di M. Torres

Dispositivi innocui e convenienti, oppure sinistri aggeggi in grado di fare danni sia al livello biologico che nutrizionale? Una percentuale crescente di persone ha iniziato a prestare attenzione ai consigli degli esperti in salute olistica e sta adoperandosi per smaltire il proprio forno a microonde per via dei rischi causati dagli alimenti cotti con tale modalità.
Noi umani siamo i soli esseri del pianeta che distruggono il valore nutritivo del loro cibo prima di ingerirlo, e tutto ciò avviene anche mediante l’uso delle microonde.



Le microonde sono una fonte di energia elettromagnetica (una forma di radiazione non ionizzante) generata elettronicamente. Le microonde scatenano una rotazione delle molecole d’acqua all’interno degli alimenti in cui penetrano. Tale rotazione causa un violento attrito tra le molecole ed il risultato è un rapido incremento della temperatura.
I forni a microonde adoperano particelle super-veloci per irradiare letteralmente l’acqua contenuta all’interno degli alimenti e portarla ad ebollizione. Il loro uso, oltre ad essere stato individuato come causa di infertilità maschile, snatura molte proteine ​​essenziali contenute nei cibi, rendendole praticamente indigeribili.

La maggior parte degli animali consuma solo cibo naturale e non trasformato; invece gli esseri umani sono riusciti a trovare il modo di rendere il cibo inutile dal punto di vista nutritivo, prima di ingerirlo. Pensate a tutti gli alimenti preconfezionati e trasformati che acquistiamo e consumiamo ogni anno. Non c’è da meravigliarsi se lo stato della nostra salute sia piuttosto precario.

Le microonde agiscono a livello fisico, biochimico e fisiologico; i loro ioni producono radicali liberi che distruggono i virus ed i batteri ma non le tossine e le micro-tossine. Gli esperti hanno concluso che il cibo cotto al microonde perda tra il 60% e il 90% della sua energia vitale e sia molto più veloce nel disintegrarsi strutturalmente. I nutrienti risultano alterati e possono causare malattie digestive. Inoltre le microonde possono incrementare il numero di cellule cancerose nel sangue, nello stomaco e nell’intestino. La dispersione di radiazioni provocata dalle microonde è un problema serio. Talmente serio che la FDA ha impostato delle severe restrizioni legali in merito alla quantità di dispersione nei dispositivi prodotti dalla industria. Tuttavia, l’unico modo per eliminare del tutto i pericoli connessi alle radiazioni delle microonde è non usare. E’ stato appurato che le radiazioni da microonde siano collegate a cataratta, malformazioni fetali, tumori ed altre gravi patologie.

Proprio per via di tali cause i forni a microonde sono stati banditi in Unione Sovietica nel 1976. Scienziati sovietici hanno scoperto che l’esposizione alle microonde riduca l’assimilazione di alcune vitamine, acceleri sensibilmente la disintegrazione strutturale degli alimenti e susciti lo stress metabolico di alcaloidi, glicosidi e galattosi. Nel 1991 il medico svizzero Hans Ulrich Hertel realizzò uno studio con cui dimostrò che la cottura o il riscaldamento di alimenti al microonde presenti rischi molto maggiori per la salute rispetto agli alimenti cotti in maniera tradizionale. Riscontrò sensibili cali di emoglobina e linfociti.nei soggetti che mangiavano cibi cotti al microonde. Nel 2003 uno studio elaborato dal governo spagnolo in Murcia dimostrò che le verdure e la frutta cotte con microonde perdono ben il 97% delle sostanze che contribuiscono a ridurre l’incidenza delle malattie coronariche.

Nel libro Effetti sulla Salute delle Radiazioni a Microonde – Forni a Microonde la dott. Lita Lee asserisce che le radiazioni elettromagnetiche prodotte dai forni a microonde danneggino i cibi e convertano i relativi elementi in pericolosi prodotti organo-tossici e cancerogeni.
In uno studio comparativo tra le pietanze preparate tradizionalmente e quelle cotte nel forno a microonde, edito dalle edizioni Raum & Zelt nel 1992, si afferma: ”Le microonde prodotte artificialmente, incluse quelle dei forni, causano in un solo secondo oltre un miliardo di forzate inversioni di polarità di ogni molecola contenuta degli alimenti colpiti. Tutto ciò rende inevitabile la produzione di molecole innaturali. Negli aminoacidi si riscontrano mutazioni degli isomeri ed una trasformazione in forme tossiche.” Non esistono atomi, molecole o cellule di ogni sistema organico in grado di sopportare una simile potenza distruttiva, anche nella gamma a bassa energia dei milliwatt. Le microonde distruggono rapidamente le delicate molecole di vitamine e fito-nutrienti naturalmente presenti negli alimenti. Uno studio ha dimostrato che il forno a microonde distrugga fino al 97% del contenuto nutritivo delle verdure (vitamine e altri nutrienti a base vegetale utili nella prevenzione delle malattie e nella stimolazione delle funzioni immunitarie). Il dottor Hertel è stato il primo scienziato a concepire e realizzare uno studio clinico di qualità sugli effetti che i nutrienti scaldati con le microonde producono sul sangue e nella fisiologia del corpo umano. Il suo piccolo ma ben controllato studio ha dimostrato la forza degenerativa prodotta nei forni a microonde con la conseguente trasformazione degli alimenti. La conclusione scientifica ha dimostrato che la cottura con le microonde modifichi i nutrienti nel cibo, e che ciò comporti una serie di mutamenti nel sangue dei soggetti esaminati, situazione potenzialmente in grado di causare deterioramenti nell’organismo umano. Lo studio di Hertel è stato realizzato in collaborazione con il dott. Bernard H. Blanc dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia e l’Istituto Universitario di Biochimica.


12 Effetti Causati dalle Microonde.


  1. Frattura del “campo di energia vitale” in coloro che sono esposti ai forni a microonde in funzione, con effetti collaterali di durata crescente sul campo energetico umano;
  2. Degenerazione dei paralleli di tensione cellulare durante l’utilizzo dell’apparecchio, specialmente nelle aree sanguigni e linfatici;
  3. Degenerazione e destabilizzazione delle potenzialità energetiche alimentari nei processi del metabolismo umano;
  4. Potenziale degenerazione e destabilizzazione delle membrane cellulari durante il trasferimento catabolico dal processo digestivo al siero sanguigno;
  5. Degenerazione degli impulsi nervosi elettrici nella parte anteriore del cervello in cui risiedono le maggiori funzioni del pensiero;
  6. Degenerazione dei circuiti elettrici nervosi e perdita di campo dell’energia simmetrica nei neuroplessi [centri nervosi] sia nella parte anteriore che in quella posteriore del sistema nervoso centrale;
  7. Perdita di equilibrio delle forze bioelettriche all’interno del sistema di attivazione reticolare ascendente [il sistema che controlla la funzione della coscienza];
  8. Crescente perdita a lungo termine delle energie vitali all’interno di esseri umani, animali e piante che si trovavano all’interno di un raggio di 500 metri delle attrezzature operative;
  9. Effetti residui di lunga durata di ”depositi” magnetici sono stati localizzati nel sistema nervoso ed in quello linfatico;
  10. Destabilizzazione e interruzione nella produzione di ormoni e nel mantenimento dell’equilibrio ormonale in maschi e femmine;
  11. Livelli nettamente più elevati di disturbo delle onde cerebrali in alpha, theta, delta;
  12. Come conseguenza del suddetto disturbo sono stati notati effetti psichici negativi,tra cui riduzione della memoria e della capacità di concentrazione, soppressione della soglia emotiva, decelerazione di processi intellettivi, e interruzioni del sonno, in una percentuale maggiore rispetto ad individui non sottoposti continuativamente agli effetti di campo emissivo di apparecchi a microonde, che siano per fini di cottura o di trasmissione dati (v. correlati).



Quanto più si usa il forno a microonde, tanto peggiore diventa lo stato nutrizionale, e più elevate diventano le possibilità di contrarre patologie che indurranno ad assumere farmaci, i quali – naturalmente – creeranno altri squilibri, avviando così una pericolosa spirale discendente.
Di tutte le sostanze naturali – che sono polari – l’ossigeno delle molecole d’acqua è quella che reagisce più sensibilmente. E’ in questo modo che viene generato il calore per la cottura a microonde. Le radiazioni colpiscono con violenza le molecole d’acqua producendo un attrito. 


La struttura ne risulta lacerata, e le molecole vengono deformate attraverso la forza, denominata isomeria strutturale, risultando così compromesse in termini di qualità. Il procedimento è opposto al riscaldamento dei cibi convenzionale in cui il trasferimento del calore avviene dall’esterno all’interno di una pietanza. La cottura con microonde inizia all’interno delle cellule e molecole in cui è presente acqua e dove l’energia viene trasformata in calore mediante attrito. Quanto segue è la sintesi dei riscontri ottenuti da una serie di ricerche russe pubblicate dalla Atlantis Raising Educational Center di Portland, Oregon: Le carni cotte a microonde sviluppano d-Nitrosodienthanolamines, noto cancerogeno.
Nel latte e cereali cotti a microonde avviene la conversione di alcuni aminoacidi in sostanze cancerogene. La frutta scongelata al microonde converte le su frazioni glucoside e galattoside in sostanze cancerogene.

L’esposizione di versure crude, cotte o surgelate alle microonde provoca la conversione di alcaloidi vegetali in sostanze cancerogene, tra cui radicali liberi, in particolare in ortaggi a radici. I ricercatori russi hanno poi riscontrato una netta accelerazione del degrado strutturale dei cibi che porta ad un valore nutrizionale abbattuto dal 60 al 90% in tutti gli alimenti testati.

Tra i cambiamenti osservati si registrano lo scadimento della bio-disponibilità delle vitamine del complesso B, C, E, minerali essenziali e fattori lipotropi in tutti gli alimenti testati, e vari tipi elementi danneggiati in molte sostanze vegetali, ad esempio alcaloidi, glucosidi, galattosidi e nitrilosidi. Secondo il Dr. Lee si riscontrano cambiamenti ematochimici tra i consumatori di alimenti scaldati al microonde. Tali sintomi possono essere facilmente causati dalle cause riportate di seguito:

  • Disturbi linfatici, con conseguente diminuzione della capacità di prevenire alcuni tipi di tumori.
  • Incremento del tasso di formazione di cellula cancerosa nel sangue.
  • Maggiori probabilità di tumori allo stomaco ed intestino.
  • Tassi più elevati di disturbi digestivi e degenerazione dell’apparato d’evacuazione.
  • Decremento delle qualità nutritive dei cibi, tra cui: diminuzione della biodisponibilità [capacità del corpo di utilizzare il nutrimento] di vitamine del complesso B, C, E, minerali essenziali e lipotropi in tutti gli alimenti; perdita del 60-90% del contenuto del campo energetico vitale di tutti gli alimenti testati; riduzione del comportamento metabolico e della efficienza nel processo di integrazione degli alcaloidi [elementi a base di azoto organico], glucosidi, galattosidi e nitrilosidi; distruzione del valore nutritivo delle nucleoproteine ​​nella carne; marcata accelerazione della disintegrazione strutturale di tutti gli alimenti.
Come riscaldare il cibo in modo sano.

In realtà di tratta di un’espressione impropria, dal momento che – escludendo forse la disidratazione – non esiste alcun modo di riscaldare il cibo e mantenere intatto il suo valore strutturale e nutrizionale. Tuttavia un blando riscaldamento in una padella di ferro su un fornello è una alternativa decisamente più sana rispetto al bombardamento delle sue molecole mediante microonde. Insomma il vecchio sistema che usavano i nostri nonni. Sforzarsi di inserire nella dieta almeno un 50% di cibi crudi sarebbe un enorme passo nella giusta direzione. Mia madre diceva che se il cibo proviene da un pacchetto o deve essere riscaldato per essere mangiato, c’è un’ottima possibilità che sia a basso contenuto nutritivo. In linea di massima aveva ragione, ed è un consiglio da tenere a mente quando ci si avventura nei corridoi di un supermercato.
Traduzione di Anticorpi.info
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mercoledì 20 agosto 2014

LATTE, ZUCCHERO e PROTEINE: il prof. Franco Berrino ci parla di questi 3 miti da sfatare.

Durante la nostra vita troppo spesso ci sentiamo dare dei consigli e spesso arrivano dagli anziani, coloro che hanno vissuto in periodi diversi dai nostri, con possibilità diverse e soprattutto con necessità diverse. Questi consigli riguardano anche l’alimentazione: ricordo che una delle cose che i nonni dicono sempre è “bevi tanto latte che cresci bene e ti vengono le ossa belle dure” oppure “metti lo zucchero che ti dà energia” oppure “mangia la carne che ti fa bene“….
Ecco tutte cose che forse tanti anni fa potevano anche andare bene, quando le carenze alimentari erano accentuate, quando il calcio per le ossa non veniva da altre fonti, e quando le proteine si mangiavano talmente poco che una bistecca era una “botta di vita“. Ma oggi l’alimentazione è talmente ricca, varia e disponibile per tutti che questi miti non valgono più, anzi nella maggior parte dei casi latte, zucchero e proteine sono dannosi per la salute.

A spiegare e a sfatare questi miti sull’alimentazione è il prof. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori e autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, che ha collaborato al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund.


Il prof. Franco Berrino spiega perchè non va bene assumere Latte, Zucchero e Proteine:

mercoledì 6 agosto 2014

Altri FARMACI dai quali stare alla larga

I farmaci “di sostituzione ormonale” promettono alle donne di restare giovani, di ritardare la menopausa e di sconfiggere l’osteoporosi. Ora si scopre che due medicinali molto diffusi, il Premarin e il Prempro, provocano cancro, embolia polmonare, infarto e demenza.
In USA, almeno 14 milioni di donne si sono viste prescrivere le due medicine. Ma poiché esse sono in commercio da 40 anni, sono circa cento milioni (tre generazioni) le donne americane in pericolo. 

Lo ha stabilito uno studio di un ente indipendente, il Women’s Health Initiative (WHI).
Il principio attivo dei due farmaci è estrogeno estratto dall’urina di vacche e cavalle, che contiene tre tipi di estrogeni, di cui due non naturali per la donna.
Inoltre il Premarin contiene progesterone sintetico, anch’esso non identico all’ormone umano.
Il dosaggio aumenta la pericolosità.
Le ditte farmaceutiche adottano un dosaggio che sia efficace per il 90% della popolazione generale; ma resta un 25% di ipersensibili, per cui la dose standard è eccessiva, ha notato la rivista Lancet.

giovedì 24 luglio 2014

FARMACI: 5 casi celebri di EFFETTI COLLATERALI

Il caso più recente su cui si cerca di fare luce è quello delle statine, capaci di abbassare il colesterolo ma potenzialmente responsabili di aumentare leggermente il richio di diabete . Ma quali sono i farmaci con gli effetti collaterali più celebri? 
Negli ultimi anni, infatti, tanti sono i farmaci finiti sotto accusa. Il capostipite di tutti gli scandali è il talidomide, un sedativo che tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta ha causato la nascita di migliaia di bambini focomelici, con gravissime malformazioni agli arti. Veniva prescritto alle donne incinte, ignorando gli effetti teratogeni sul feto. Fu ritirato nel 1961. 
Con il talidomide nasce di fatto la farmacovigilanza. Oggi è tornato in circolazione come antitumorale.  




In tempi più recenti, eclatanti sono stati i casi della: 

  1. Cerivastatina, il farmaco contro il colesterolo, ritirato per aver causato la morte di 52 pazienti per rabdomiolisi, e il caso del 
  2. Rofecoxib, l’antiinfiammatorio non steroideo approvato nel 1999 e tolto dal commercio nel 2004 anni dopo aver ucciso migliaia di persone per infarto e morte cardiaca improvvisa. Oltre 30 mila le denunce che hanno sommerso la causa produttrice accusata di aver tenuto nascosti i dati sulla cardiotossicità. 
  3. Rimonabant, un farmaco anti obesità aiutava sì a dimagrire, ma aumentava il rischio di depressione e suicidio. 
  4. Rosiglitazone, antidiabetico, è stato impiegato per anni da milioni di persone, prima di scoprire che provocava problemi cardiaci fatali. Nel 2010 è stato sospeso dal mercato europeo. 
  5. Sotretinoina, potente farmaco anti-acne è stato soggetto a forti limitazioni nell’utilizzo, in un primo tempo troppo disinvolto tra i dermatologi, per l’elevatissimo rischio teratogeno in gravidanza, simile al talidomide. Anche farmaci di più largo consumo possono rivelarsi un boomerang a distanza di tempo.  


Il nimesulide, ancora oggi l’antiinfiammatorio più usato in Italia, è stato ritirato in Finlandia, Spagna, Irlanda e Belgio per la sua tossicità epatica. In Italia, l’Agenzia del farmaco ha emanato provvedimenti per limitarne l’utilizzo, stabilendo che non se ne può vendere più di una scatola con ricetta e che questa, contrariamente a quanto si faceva in passato, dev’essere trattenuta dal farmacista. Il 23 giugno, l’Agenzia regolatoria europea (Ema) ha limitato ulteriormente le indicazioni d’uso del nimesulide che può essere prescritta solo per il trattamento per il dolore mestruale e acuto in generale, non più per l’ osteoatrosi. Nel mirino delle agenzie regolatorie anche gli psicofarmaci a base di fluoxetina ( Prozac): impiegati contro la depressione, hanno una sfilza di effetti collaterali che continua pericolosamente ad allungarsi.  
Attenzione… 



Fonte: http://daily.wired.it/
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